Dai funghi e i rifiuti agricoli, l’isolante organico sostenibile per l'edilizia

Greensulate è uno di quei nuovi materiali per la bioedilizia che potrebbe entrare con prepotenza nel mercato, unendo tutta una serie di prodotti da costruzione sostenibile ed in grado di guadagnare una forte popolarità dovuta alla diminuzione delle risorse naturali, l’aumento dei costi energetici e la ricerca anche da parte dei consumatori di soluzioni sostenibili per l’ambiente. Tutti i proprietari di case sono alla continua ricerca di nuove modalità sostenibili per tenere le loro abitazioni fresche in estate e calde in inverno e potrebbero presto scoprire una alternativa agli isolamenti in materiali plastici espansi o in fibra di vetro utilizzati ormai da tempo.
La Ecovative è stata in grado di creare un materiale da costruzione ecosostenibile composto da fibre di funghi, scarti di cereali e carta riciclata offrendo un isolante leggero e resistere, totalmente ignifugo, idrofugo e conforme a tutte le normative internazionali.
Ora, oltre all'ostacolo di inserirsi su un mercato un po' tradizionalista, il prodotto ha notevoli vantaggi rispetto a materiali concorrenti e primo tra tutti è il costo.  La bellezza di questo nuovo materiale è che fa uso principale degli scarti del riso che è un rifiuto agricolo e viene venduto per circa 5 dollari la tonnellata. I funghi sono facili da coltivare e la carta riciclata è sempre più disponibile. 
Questo prodotto non è quindi legato direttamente al prezzo del petrolio, perché non deriva da esso, in tal modo questo materiale ha stime di costo molto inferiori alle attuali coibentazioni fatte con il polistirolo espanso ed ha maggiori e più promettenti qualità. 
Greensulate si è rivelato anche un ottimo ignifugo ed ha toccato tranquillamente punte di 600 °C senza alcun problema. 
Il materiale che punta molto sulla sostenibilità ambientale e l’equità sociale, sta ottenendo ottimi riscontri di mercato da paesi quali l’India e la Cina, dove vi è una forte domanda di materiali da costruzione provenienti da fonti rinnovabili.
Il processo di produzione del Greensulate è molto interessante, in pratica dei rifiuti agricoli locali (tra cui scarti di grano saraceno, riso e cotone e altri materiali ad alto contenuto di lignina), vengono mescolati con le spore di un determinato tipo di funghi. Entro una settimana, il fungo digerisce la lignina, producendo una forte matrice biologica. La miscela viene versata in uno stampo e poi disidratata, ed ecco creato il prodotto finito. Dato che Ecovative utilizza materie prime di provenienza locale e cresce i suoi prodotti in un luogo buio a temperatura ambiente, la società afferma che in questo modo si utilizza molta meno energia e quindi i costi di fabbricazione diminuiscono.

fonte: ecovative

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